Via Tor Millina (R. V - Ponte, R. VI - Parione) (da via di Santa Maria dell'Anima a via della Pace)
Il nome della via derivò dalla torre annessa al palazzo dei Millini [1], che seguiva quelli dei Pamphili e dei Cybo. Il palazzo Millini fu abbattuto, per la costruzione della chiesa di Santa Agnese, in piazza Navona.
La torre che fa angolo tra le vie dell’Anima e di Tor Millina, porta scritto sui quattro lati il nome dei Millini [2], a grandi caratteri di terracotta del XV secolo. Si possono ancora riconoscere i graffiti che l’ornavano e che devono risalire al 1491, quando Ginevra Cybo, nipote di Innocenzo VIII (Giovanni Battista Cybo - 1484-1492), sposò Mario Millini, figlio ed erede di Pietro Millini, scrittore apostolico e cancelliere perpetuo di Roma.
Nel 1568 la casa, che apparteneva allora ad un altro Mario, è così descritta: “casa del capitano Mario sita in rione Parione, in via Mellina davanti la chiesa di Santa Agnese (che aveva allora l’ingresso su via dell’Anima), confinante col palazzo Cybo-Massa Malaspina e con le case di Saba Pallucelli”. La torre ghibellina non vide fatti sanguinosi.
Fu più tardi, che i Millini abitarono il palazzo Cesi a Piazza S. Marcello, e cioè circa la metà del XVIII secolo. [3]
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[1] ) La prima notizia dei Millini si ha da un contratto di locazione di Giovanni Mellini, nel 1026.
[2] ) La famiglia Millini, detta poi Mellini, si estinse nel 1788 con Giulia sposata a Mario Falconieri, la famiglia del quale cessò di esistere nel 1849. Ne furono eredi i Gabrielli di Carpegna.
[3] ) Le case, che i Millini avevano sulla via di Santa Agnese in Agone, furono demolite con quelle dei Cybo e le altre prossime, sotto Innocenzo X (Giovanni Battista Pamphili - 1644-1655). Quest’ultimo unì la sua proprietà in via Pasquino all’altra vicina acquistata da “Angelo Pamphili, figlio di Antonio”, procurandosi così l’area necessaria per costruirvi il palazzo fatto edificare nel 1650, nella corrispondente piazza Navona (Vedi Piazza Navona - Parione).
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